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Austin, John Langshaw.

Filosofo inglese. Laureatosi all'università di Oxford, dal 1952 vi insegnò Filosofia morale. Importante è il suo contributo allo studio del linguaggio: partendo dalla filosofia del linguaggio ordinario, A. ha sviluppato una precisa tecnica di analisi delle lingue naturali e del linguaggio comune. Notevole è la sua ricerca sulla potenza illocutoria dell'atto linguistico, cioè sulla proprietà del linguaggio di dar luogo a enunciati esecutivi, ovvero a enunciati quali quelli introdotti da verbi come dichiarare, promettere, ammonire, ecc. che non sono la descrizione di un atto, ma la sua esecuzione. I risultati di questa ricerca lo portarono a suddividere l'atto linguistico in: atto locutorio (il semplice proferire un enunciato dotato di senso), atto illocutorio (atto compiuto dal parlante nell'esecuzione di un atto locutorio in cui figurano i verbi ordinare, domandare, dichiarare, promettere ecc.), atto perlocutorio (effetto che il parlante produce tramite la formulazione di un atto illocutorio). Le sue opere principali, tutte pubblicate postume, sono: Scritti filosofici (1961), Quando dire è fare (1962, in cui è espressa la teoria delle forze illocutorie dell'atto linguistico), Senso e sensibilità (1962) (1911 - Oxford 1960).